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Dello sbarramento di Gola di Lago si comincia a parlare solo nel 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale.

La cintura difensiva allestita durante il primo conflitto mondiale doveva essere rivista in funzione delle nuove missioni dell’esercito, chiamato a difendere il territorio svizzero dalle sue frontiere, tenendo in debito conto anche le prestazioni delle nuove armi (maggiore gittata). Venne così pianificata una nuova linea difensiva invalicabile, sfruttando anche la morfologia del territorio, da Ponte Brolla – Indemini – Mezzovico – Gola di Lago – fino a Gandria. La regione di Gola di Lago, in quest’ottica, apparve subito importante: dalla sella era possibile controllare la viabilità dell’alta Valle del Vedeggio fra Isone e Camignolo, così come fra Rivera e Taverne, disturbando nel contempo eventuali attività militari fra il passo del Monte Ceneri e il Camoghè.

Furono così pianificati, finanziati e costruiti tre fortini di fanteria: il fortino di fanteria “Cima di Lago 1” (07), con 3 mitragliatrici e l’adiacente opera di supporto “Cima di Lago 2” (06), il fortino “Davrosio” (02), con l’osservatorio corazzato e 3 mitragliatrici, e il fortino di fanteria “Cappella di Lago” (01), con 1 cannone di fanteria e 2 mitragliatrici. Venne inoltre costruito  un sistema di approvvigionamento  idrico facente capo all’unica sorgente esistente nella località, con la posa di una tubazione ancora oggi utilizzata.

Nel dopoguerra il settore fu ulteriormente rafforzato con dei ricoveri in cemento armato e un posto comando di battaglione sito in prossimità degli accantonamenti militari.

04 Gola di Lago 04 Profilo altimetrico Gola di Lago - Davrosio 04 Profilo altimetrico Gola di Lago - Cima di Lago - Stinché

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